PRIMA DI PARTIRE
AZIONE
ALCUNI DISTURBI MENTALI
Home  > famiglie allargate
Studio di Psicologia - Dott. Gabriele Gramaglia Via Santa Teresa del Bambin Gesu, 125 - Legnano | Tel. +39 339 5496399 | email: studiodipsicologia@gramaglia.net | PEC: gabriele.gramaglia@psypec.it
ALTRE RISORSE
FASI DIFFICILI DELLA VITA
FAMIGLIE ALLARGATE Sicuramente il termine “Famiglia Allargata” negli ultimi 10/20 anni ha cambiato radicalmente il suo significato. Fino a qualche decade fa, infatti, con questo termine si faceva riferimento alla propria cerchia di parenti, vicini e lontani. In altre parole, la “Famiglia allargata” era il parentado” il che, tradotto in immagini, poteva voler dire una grande tavola alla quale sedevano, oltre che genitori, fratelli/sorelle, anche zii, nonni, cugini di primo e secondo grado, nipoti, ecc. Tuttavia, come dicevamo, in tempi relativamente recenti, il concetto di famiglia allargata è mutato e ad oggi indica il risultato di almeno due eventi in successione temporale: una famiglia spezzata una ricostruita nuovamente ma con persone nuove. Detto in forma più granulare, indica una separazione, due genitori che si lasciano e si innamorano una seconda volta (ma di persone diverse), un’eventuale  nascita di altri figli che in qualche modo dovranno imparare a convivere con  quelli già nati; o figli del compagno/a già grandi magari, che si ritrovano da  un giorno all’altro a doversi relazionare con uno o più fratellastri. E’ già qui si devono fare i conti con parole e nomi poco simpatici: “fratellastro” o “sorellastra”, per esempio, sono parole quasi dispregiative che, nell’immaginario comune, retaggio della nostra infanzia, siamo automaticamente portati ad abbinare alle sorellastre cattive di Cenerentola (non certamente un esempio edificante). Stesso discorso dicasi per “patrigno” o “matrigna”; nessuno di questi due termini evoca dolcezza od affetto. E che dire delle aberranti (e quasi offensive) dizioni “figli di secondo letto” e “fratelli uterini”? Eppure sono queste ancora oggi le parole con le quali si identificano i soggetti che popolano le famiglia allargate. I termini dunque andrebbero rinnovati, ma più di questo, andrebbe rivisto anche qualche retaggio mentale e pregiudizio di troppo. Se una fiction, “I Cesaroni”, dedicata ad una famiglia allargata, ha riscosso tanto successo da diventare un fenomeno di costume, significa che oramai la società ha sdoganato e approvato il nuovo, moderno ed attuale stato di  famiglia del Ventunesimo secolo. In altre parole nessuno più è autorizzato a stupirsi di fronte a certe “stranezze” rispetto alla tradizione, a certi stereotipi mancati, a certi riferimenti scomparsi. In questo processo di ristrutturazione familiare e di riassetto affettivo, affidarsi ad un sostegno psicologico può essere molto importante per delineare i giusti equilibri e salvaguardare le sensibilità di ogni singolo componente della nuova famiglia allargata.    
Questo sito NON utilizza cookies Copyright 2019 © Gabriele Gramaglia - tutti i diritti sono riservati
  Per scoprire le aree di intervento di questo Studio di Psicologia per i  problemi legati alla famiglia clicca qui >  
PRIMA DI PARTIRE
AZIONE
ALCUNI DISTURBI MENTALI
Home  > famiglie allargate
FAMIGLIE ALLARGATE Sicuramente il termine “Famiglia Allargata a qualche decade fa, infatti, con questo termine si faceva riferimento alla propria cerchia di parenti, vicini e lontani. In altre parole, la “Famiglia allargata” era il tavola alla quale sedevano, oltre che genitori, fratelli/sorelle, anche zii, nonni, cugini di primo e secondo grado, nipoti, ecc. Tuttavia, come dicevamo, in tempi relativamente recenti, il concetto di famiglia allargata è mutato e ad oggi indica il risultato di almeno due eventi in successione temporale: una famiglia spezzata una ricostruita nuovamente ma con persone nuove. Detto in forma più granulare, indica una separazione, due genitori che si lasciano e si innamorano una seconda volta (ma di persone diverse), un’eventuale  nascita di altri figli che in qualche modo dovranno imparare a convivere con  quelli già nati; o figli del compagno/a già grandi magari, che si ritrovano da  un giorno all’altro a doversi relazionare con uno o più fratellastri. E’ già qui si devono fare i conti con parole e nomi poco simpatici: parole quasi dispregiative che, nell’immaginario comune, retaggio della nostra infanzia, siamo automaticamente portati ad abbinare alle sorellastre cattive di Cenerentola (non certamente un esempio edificante). Stesso discorso dicasi per “patrigno” o “matrigna”; E che dire delle aberranti (e quasi offensive) dizioni “ ancora oggi le parole con le quali si identificano i soggetti che popolano le famiglia allargate. I termini dunque andrebbero rinnovati, ma più di questo, andrebbe rivisto anche qualche retaggio mentale e pregiudizio di troppo. Se una fiction, “ diventare un fenomeno di costume, significa che oramai la società ha sdoganato e approvato il nuovo, moderno ed attuale stato di  famiglia del Ventunesimo secolo. In altre parole nessuno più è autorizzato a stupirsi di fronte a certe “stranezze” rispetto alla tradizione, a certi stereotipi mancati, a certi riferimenti scomparsi. In questo processo di ristrutturazione familiare e di riassetto affettivo, essere molto importante per delineare i giusti equilibri e salvaguardare le sensibilità di ogni singolo componente della nuova famiglia allargata